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(Vasco Brondi - "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero")

mercoledì 21 febbraio 2024

Educati all'Oppressione


Nella società dell'eugenetica comportamentale vedere è sorvegliare e sorvegliare è educare i corpi: i casi Bologna, Venezia e Parma. Nascita dell'Architettura dell'Oppressione


Anziana donna alla finestra
Colonie israeliane in Palestina: l'esempio perfetto dell'oppressione di un popolo realizzato attraverso l'urbanistica

«Le cose intorno a noi ci osservano», evidenzia Byung-Chul Han[1]. Mentre aumentano profitti e scandali legati a ciò che Shoshana Zuboff chiama "Capitalismo della Sorveglianza"[2] – su tutti Datagate-Prism, Cambridge Analytica e Palantir – il filosofo sudcoreano lancia l'allarme sulla pericolosità dell'Internet delle Cose (IoT): prodotti come i Google Glass – o l'equivalente targato Meta e reclamizzato durante la pandemia – sono nei fatti telecamere di sorveglianza portatili, grazie alle quali «il vedere coincide con il sorvegliare» e, come ammette candidamente Zuckerberg, non tiene in alcun conto il diritto alla privacy.

[Leggi l'intero approfondimento sull'Architettura dell'Oppressione]

Sorvegliat3 come un3 sex worker

il diritto di interrompere una gravidanza potrebbe aprire all'uso illecito di droghe, alla prostituzione e simili

Così scrive il giudice conservatore Samuel Alito nella Dobb v. Jackson Women's Health Organization[3] del 24 giugno 2022, la sentenza che permette alla Corte Suprema di cancellare l'aborto come diritto federale. Tralasciando l'illogico rapporto causa-effetto, che ha però uno scopo ben preciso, ribaltare la Roe v. Wade si inserisce in un più ampio piano per disinnescare la democrazia, sempre più sfacciatamente invisa ai gruppi di Potere anche in quell'area atlantica nominatasi detentrice ed esportatrice dei valori democratici pur non avendone – libri di Storia e cronache giornalistiche alla mano – adeguate competenze.

La buona educazione del capro espiatorio

La costruzione causale di Alito, scrive Olivia Sow su Wired[4] esplicita un percorso che porta la lotta antiabortista – una vera e propria forma di talebanismo in terre democratiche – ad adottare strumenti e pratiche impiegati per soffocare diritti e libertà delle e dei sex workers[5], «capro espiatorio» perfetto perché già sottoposte e sottoposti a criminalizzazione e stigma sociale da parte delle persone preoccupate del decoro urbano e della buona educazione dei costumi sociali. [Are You Ready to Be Surveilled Like a Sex Worker?]

Giulia Zollino - Puttana e fiera, TedxFerrara, 2021

Leggi come l'Allow States and Victims to Fight Online Sex Trafficking Act (Fosta), firmata dal Presidente Donald Trump nel 2018 e con al centro la lotta al "traffico sessuale online", ad esempio, non rappresentano solo una minaccia diretta ai diritti delle e dei sex workers ma anche, in via indiretta, a chiunque provi a lottare per i propri diritti da posizioni marginalizzate: oggi l'aborto sicuro, il Black Lives Matter e l’antirazzismo, le lotte a tutela dell'ambiente, l'opposizione ai regimi non democratici ed a qualunque altra forma di «dominazione e sfruttamento dell'uomo sull'uomo» subiscono, di fatto, lo stesso tipo di repressione politico-giudiziaria. Stato autoritario o democratico che sia.

queste misure non riguardano la legge, riguardano il potere

continua ancora Snow. Una legge come il Fight Online Sex Trafficking Act (FOSTA), ad esempio, non si limita a censurare il sex working sui social network – inserendo lo slut-shaming ("stigma della puttana", in italiano) nel potere censorio degli algoritmi – ma colpisce l'intera vita di chi fa questo lavoro, sfruttando la criminalizzazione e lo stigma sociale per rendere loro più difficile cercare un appartamento o aprire un conto bancario sicuro. Una politica che, peraltro, chiude appigli a chi dal sex working – volontario o sfruttato – vorrebbe uscire.

Per approfondire:

Nell'articolo pubblicato con Wired, Olivia Snow dà alcuni consigli di sicurezza digitale che sono destinati in primis a chi fa sex work ma, più in generale, valgono per chiunque abbia una connessione internet, ad iniziare dal «non postare niente che possa essere usato per doxarti[6]»; non pubblicare sui social network dati sensibili (età, appartenenza etnica, città natale o posto di lavoro); modificare le foto per renderle non utilizzabili per l'addestramento del riconoscimento facciale, alterando ad esempio il viso – no, i filtri Instagram non lo fanno – e cancellando marcatori temporali e dati Exif[7].

Per approfondire sul riconoscimento facciale:

La Democrazia ha una buona reputazione?

L'uso delle app di tracciamento mestruale in funzione antiabortista rientra in una stretta repressiva intrapresa da qualche anno nel blocco euro-statunitense, con l'obiettivo di introdurre forme più o meno esplicite di scoring sociale, sul modello della "cittadinanza a punti" cinese: un progetto che si traduce in un sempre più esplicito controllo politico dei corpi e, di conseguenza, nella restrizione di diritti e libertà democratiche[8].

Guarda:

Con l'evoluzione della guerra in Ucraina diventa ancora più evidente come il Potere atlantico viva con un doppio standard nei confronti del regime di Pechino: acerrimo nemico in campo commerciale e geopolitico – tanto da imbastire una futura guerra sul modello anti-russo – tanto quanto modello da applicare per difendere i privilegi delle classi dirigenti nei confronti delle "classi popolari". Queste ultime sono sempre più chiamate all'obbligo di mantenere comportamenti sociali "virtuosi", o ancor meglio "sanificati", da sistemi politici liberali che – dimenticando la propria ideologia – ricorrono volentieri a strumenti tipici dei regimi totalitaristi per definire i rapporti e gli equilibri interni alla società stessa.

Educati all’oppressione

È una forma di vera e propria "eugenetica" dei comportamenti", necessaria per sopprimere il conflitto sociale e depoliticizzare la società. Una politica scientemente sviluppata negli Stati Uniti con l'applicazione al decoro urbano della "teoria dei vetri rotti"[9], secondo la quale comportamenti criminali – o comunque devianti dalla norma – generano degrado sociale e rendono le città più insicure. Cos'è un comportamento "criminale" o "deviante" non è così semplice da definire come può sembrare all'apparenza. Non è un caso che questo modo di gestire l'ordine pubblico e l'urbanistica venga adottato dai cosiddetti "sindaci-sceriffi", che giocano con la percezione del degrado – molto più che con soluzioni possibili e concrete del problema – per giustificare ed adottare politiche repressive e sistemi di sorveglianza costosi e non sempre legali.

Per approfondire:

L'obiettivo è la "buona educazione degli oppressi"[10]: creare cioè una società in cui siano cancellati comportamenti devianti dalle regole del decoro e dalle nuove logiche di espulsione, come le definisce la sociologa ed economista Saskia Sassen[11], comprese forme di opposizione sociale e politica, giudicate "non virtuose" o "indecorose".
Sotto questa logica inizia la criminalizzazione dei corpi migranti – tenuti fuori dalla frontera sur euro-statunitense – di lavoratori e lavoratrici che si pongono ad ostacolo dell'accumulo predatorio di ricchezza da parte degli (im)prenditori e di quei governi che non si adeguano al nuovo Potere del debito sovrano, assoggettati per questo alla disciplina delle politiche di austerità e degli aggiustamenti strutturali, che si traducono in politiche nazionali di tagli a diritti e libertà democratiche.

Per approfondire:

Bologna-Venezia-Parma, laboratori per la Città del Decoro

Per essere espulsi, i comportamenti devianti devono prima essere definiti – attraverso le regole del decoro urbano – poi controllati e sorvegliati: in questo, Italia ed Europa assurgono a ruolo di laboratorio della "nuova" Società dell'espulsione, della repressione e della sorveglianza. Bologna e Venezia, in tal senso, rappresentano dei perfetti casi di studio.

Smart Citizen Wallet, educare per profilare

Progetti come "Pollicino" – una indagine statistica sulla mobilità cittadina – o lo "Smart Citizen Wallet"[12] introdotti dal Comune di Bologna in collaborazione con vari ministeri, sono pensati per educare il pensiero cittadino a condividere dati personali in modo volontario, gratuito e ufficialmente anonimo, in cambio di premi offerti dalle aziende private che collaborano a tali progetti e che, di conseguenza, sfruttano gli stessi dati per la profilazione commerciale.

"E questa è casa mia, e qui comanda"...il Comune

È invece di impronta (ri)educativa la "Carta dell'assegnatario", con cui alcuni comuni della provincia parmense regolano l'assegnazione delle case popolari, attraverso un meccanismo di beneficio/sanzione volto a stabilire la virtuosità dei comportamenti degli assegnatari: tra i comportamenti sanzionabili, però, è inserito anche l'atto di ospitare persone estranee al nucleo familiare senza autorizzazione preventiva del Comune stesso, una decisione che trasforma la libertà di movimento costituzionalmente tutelata in una concessione dall'alto dell'Autorità cittadina (art.16 Cost.). Tra i comportamenti "virtuosi", invece, è suggerita la partecipazione ad iniziative "per imparare a vivere bene insieme", qualunque cosa significhi.

Smart Control Room, tu non ti senti osservatx?

Sempre in chiave (ri)educativa è da intendersi la "Smart Control Room" adottata dal 2020 dal Comune di Venezia e sviluppato da Tim e Venis Spa.
Tra Bologna, Parma e Venezia proprio quest'ultimo sembra essere il progetto che meno nasconde la volontà di istituire un sistema di sorveglianza di massa: la SCR monitora gli spostamenti di tutte le persone presenti in città – area metropolitana compresa – attraverso il costante tracciamento dei telefoni e l'uso delle 400 telecamere disseminate su tutto il territorio cittadino. Riporta Privacy Chronicles, da un articolo del Corriere del Veneto:

[…]il sistema (nel rispetto delle norme sulla privacy) riesce a vedere qualsiasi cellulare sia in città. E per capire chi soggiorna in laguna si contano gli smartphone presenti alle 4 di notte. Se ne riesce a comprendere la provenienza (per dire, a Pasquetta c'erano 35.990 residenti a casa) e dove si trovano[…]

Bologna, Parma, Venezia – e molti altri esempi che si potrebbero riportare, dall'Italia e dal mondo – sono esperimenti di economia comportamentale[13] che il Potere atlantico introduce adattandoli da quel totalitarismo comunista che dichiara di rifuggire e combattere. Per l'agente di polizia Mattia Bernello, intervistato da ilPost sul tema, la "Smart Control Room" in futuro potrebbe

prevedere determinate situazioni e reagire prima che queste accadano

L'«irragionevole pervasività» del precrimine digitale

Qualcosa di simile all'auspicio dell'agente Bernello avviene con l'analisi del "rischio fiscale", un nuovo potere con cui l'Agenzia delle Entrate – che va trasformandosi in agenzia di intelligence – può aggregare e profilare tutti i dati fiscali di un contribuente. Un progetto che a giugno 2020 il Garante per la Privacy definisce come «sistema di controllo irragionevolmente pervasivo della vita privata di tutti i contribuenti» e su cui gravano 3 criticità>:

  • ruolo dei soggetti pubblici e privati coinvolti
  • base giuridica del trattamento dati
  • app utilizzata per raccogliere i dati

La "irragionevole pervasività" di cui parla il Garante pone interrogativi su temi fondamentali per la democrazia moderna, come la trasparenza degli strumenti digitali e il "consenso" per usarli – inteso come rapporto tra volontà ed obbligo di condividere dati personali con app e servizi – oltre che sulla possibilità di usare proprio il consenso come base giuridica per costruire l'intera impalcatura di questa "via italiana allo scoring sociale".

Trasparenza e uso consensuale di tali strumenti incidono sul concetto di "interesse pubblico", su cui nei prossimi anni avrà un forte impatto anche il progetto di "Schengen digitale" (link su abbonamento, da Privacy Chronicle) proposta da Vittorio Colao, ex ministro all'innovazione del governo Draghi e noto per essersi ufficialmente schierato per la cancellazione della firma digitale per i referendum. Obiettivo del progetto è racchiudere in un unico database tutti i documenti digitali di una persona e dunque le sue informazioni, dalla Carta d'identità elettronica allo Spid (il poco sicuro Sistema pubblico di identità digitale), dalla patente al fascicolo sanitario ai pagamenti elettronici. Una manna per criminali informatici, cracking e controllori di Stato.

Per approfondire:

Corpi docili per la Democratura

I progetti sperimentati a Bologna, Venezia e nella provincia parmense evidenziano il lento ma costante scivolamento dell'Italia e dell'intero blocco euro-statunitense verso forme evidenti di mera democrazia mramente "nominale", "cosmetica", di vera e propria democratura, per dirla con il giornalista e scrittore uruguaiano Eduardo Galeano.
Un regime politico, economico e sociale che – con la società dell'Espulsione teorizzata da Sassen – mira alla creazione di corpi docili, corpi depoliticizzati da cui è stata estirpata qualunque forma di conflittualità.

Un regime che, sotto quest'ottica, sta riscrivendo il manuale operativo del controllo sociale, aggiungendo agli antichi capitoli della repressione, della tortura di Stato e della sorveglianza la nuova disciplina degli algoritmi, dei dati personali e della visibilità. Per una società che, suggerisce Han, guarda più al Mondo Nuovo di Aldus Huxley [video] che al più noto 1984 di George Orwell (o al Tallone di ferro di Jack London).


Questo articolo è il secondo di una serie sull'Architettura dell'Oppressione, un nuovo sistema di controllo economico, politico, digitale ed urbanistico in cui sorvegliare significa controllare corpi, emergenze e paure sociali. Leggi gli altri articoli: "Introduzione all’Architettura dell’Oppressione"; "Malvenuti nell’urFortezza"


Note:

  1. Byung-Chul Han, "Nello sciame. Visioni del digitale", Roma, Edizioni Nottetempo, 2015, pp.92-93
  2. Shoshana Zuboff è accademica, scrittrice e filosofa statunitense. Nel 1981 è tra le prime professoresse di ruolo all’Harvard Business School. Studia le trasformazioni dell’era digitale e le sue conseguenze sociali ed economiche. Un lungo studio che nel 2019 la porta a scrivere "The Age of Surveillance Capitalism: The Fight for a Human Future at the New Frontier of Power" (PublicAffairs, 2019), tradotto in italiano con il titolo: "Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri" (Luiss University Press, 2019)
  3. «…could license fundamental rights to illicit drug use, prostitution, and the like» (traduzione mia). Sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, Dobbs, State Healt Officer of the Mississippi Department of Health et al. v. Jackson Women’s Health Organization, et. al., n. 19-1392, 24 giugno 2022, p.4
  4. Olivia Snow è scrittrice, professoressa e dominatrice oltre che ricercatrice del Center for Critical Internet Inquiry dell'Università della California (UCLA), dove si occupa di sex work, tecnologia e politica. Il CCII è una comunità per gli studi critici su internet impegnata a «reimmaginare la tecnologia, sostenere la giustizia razziale e rafforzare la democrazia attraverso la ricerca, la cultura e le politiche pubbliche», come si legge sul sito dell’Università
  5. Usare il termine "sex worker" (e "sex working", in italiano "lavoro sessuale") è un atto politico: le organizzazioni di sex workers – e loro alleati – lo adottano nel mondo anglosassone già dagli anni '70 perché combatte lo stigma e veicola l'idea della «professionalità del lavoro sessuale», come recita l'Encyclopedia of Prostitution and Sex Work (Melissa Hope Ditmore, Greenwood Press, 2006)
  6. Il "doxing" – da cui il verbo "doxare" – è l’atto di rivelare online informazioni personali e sensibili su una persona senza l'autorizzazione di quest'ultima, dal nome agli indirizzi di casa e lavoro, dal numero di telefono alle informazioni sanitarie e finanziarie o dati relativi alla fedina penale. Molto usato in chiave politica, può rivelarsi un'arma a doppio taglio, potendo essere usato sia in funzione "democratica" – Anonymous ne fa un ampio uso contro il Ku Klux Klan – che da parte di determinati gruppi di Potere e al potere per silenziare oppositori politici, attivisti o gruppi già marginalizzati
  7. I dati Exif (Exchangeable image file format) vengono generati automaticamente dalla fotocamera e inscritti nell'immagine appena scattata. Sono i metadati della fotografia, tra cui data e ora dello scatto, specifiche impostazioni della fotocamera o del cellulare e posizione Gps al momento dello scatto: tutti dati – soprattutto quest'ultimo – che possono mettere in pericolo la tua vita digitale e fisica. Per questo non dovresti mai pubblicare immagini in rete prima di aver cancellato tali dati (per farlo ti basta scaricare uno dei tanti programmi appositi che trovi negli app store)
  8. Per comodità, l'insieme delle libertà e dei diritti civili, politici, sociali ed economici sono qui "riassunti" sotto l'etichetta di diritti e libertà democratiche, essendo i diritti e le libertà basilari che una comunità organizzata come democratica, statale o meno che sia, deve assicurare ai propri membri
  9. Detta anche "delle finestre rotte", questa teoria criminologica viene sviluppata nel 1982 dal politologo James Quinn Wilson e dal criminologo George Lee Kelling e viene applicata come politica di gestione di una città "a tolleranza zero" dall’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani (1994-2001)
  10. Wolf Bukowski, "La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro", Roma, edizioni Alegre, 2019
  11. Saskia Sassen è una sociologa ed economista statunitense, impegnata negli studi sulla globalizzazione ed i processi transnazionali oltre che degli impatti di questi sulle città. Dal 1994 teorizza la cosiddetta "città globale", ovvero come la globalizzazione economico-finanziaria abbia portato alla costruzione delle grandi metropoli mondiali secondo uno schema identico e che non tiene conto delle particolarità dei contesti regionali e nazionali in cui queste si trovano
  12. Quest'ultimo progetto è adottato anche dal Comune di Roma ed è ipotizzabile che nel prossimo futuro altre amministrazioni locali si aggiungeranno all'elenco
  13. Branca dell'economia che, fin dagli anni '50 del '900 adotta concetti tratti dalla psicologia e dall'analisi sperimentale per elaborare modelli di comportamento alternativi rispetto a ciò che teorizza l'economia tradizionale: esempio classico è l'idea che gli individui siano interessati solo al proprio tornaconto personale, mentre l'evidenza empirica dimostra che, nelle loro scelte, le persone sono interessate e condizionate anche a ciò che accade agli altri e ai condizionamenti della società

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